martedì 19 marzo 2013

e vorrei chiederti scusa se sono figlia

19 marzo 2013 

Non amo le ricorrenze, i giorni in cui una data sembra che ci ordini di amare, perdonare, celebrare. Oggi 19 marzo è San Giuseppe, la festa del papà, il giorno in cui si fa un regalo al proprio padre, se si è lontani gli si telefona, se non c'è più lo si ricorda con un po' di malinconia e tante lacrime. 

Io da piccola, come molti di voi, gli portavo un regalo che preparavo a scuola con la maestra. Poi crescendo ho smesso di fargli dei regali, ma mai di volergli bene.

Oggi faccio uno strappo alla regola. Gli ho scritto dei versi (che naturalmente non gli leggerò) essendo un po' timida in questo. È un regalo che non farà rumore, che sarà silenzioso, ma che, in qualche modo, so oggi lui carpirà da un mio sorriso.

ci sei. con ingratitudine pretendo che tu mi ami
- che tu sia base e vertice -
e che le tue mani strizzino il cuore e la fatica
per tenermi in alto e farmi scorgere il mondo da lassù

ho trovato nel cerchio un centro spostato un po’ più in là
- non mi hai mai restituito quel pianto –

le tue mani esplodono di calce e polvere e calore
e istanti a contenere dolore e incandescenze.
hai inselvatichito le amarezze degli anni
e ne hai fatto calchi sorrisi ed occhi a raccontare il sudore

e vorrei chiederti scusa se sono figlia
con il difetto incastrato nel seno
di chiedere che tu sia qui – ancora - a tenermi  in alto e
a non ricordarmi di quel centro rinviato un po’ più in là.


© federica sabbatini, 19 marzo 2013 

6 commenti:

  1. è un "paesaggio" sconfinato l'amore che pervade questa istanza
    grazie Federica

    elina

    RispondiElimina
  2. ma come fai? alcuni tuoi scritti mi commuovono in maniera intrattenibile... grazie...

    RispondiElimina
  3. poco da aggiungere, bellissimi versi..
    bellissima tu con il tuo sentire.
    tuo padre sarà felice di ogni parola
    anche nel silenzio. Un abbraccio ad entrambi

    AnGre

    RispondiElimina