Il maestrale
a contrastare il fuoco.
Poche voci a
ingannare lo spacco
delle onde
sulla spiaggia deserta.
Qualche
gabbiano qua e là a
scarabocchiare
il cielo e sospiri impiccati
ad un
silenzio che non vorrei sciogliere.
Poi sulla
pelle di questo mare come un brivido.
Finiva la
luce, ma era solo un illusione
da parte di
un dire maldestro.
Il silenzio
raccoglieva ogni passo urtando
il vociare
profumato dei pini.
Io ti
raccoglievo in disparte,
come fosse
ancora primavera.
Poi
m'accorsi da un tramonto
che le
foglie delle viti dimenticate arrossirono
e
trattenendo un verso
si
mischiarono con il fuggire di un onda.
Isole
tremiti, 02 novembre 2014
© federica
sabbatini