martedì 26 maggio 2015

Chissà che giorno era.

Chissà che giorno era.

Forse era un mercoledì di maggio oppure una di quelle mattine in cui
non ti riesci a guardare allo specchio con gli abiti scelti la sera.
Magari, era solo un lunedì mattina in cui la pioggia aveva smesso di nascondere le frasi o,
forse,era uno di quei giorni in cui le ombre s'appoggiano ai muretti.
Che fosse stato un sabato sera!?
Uno di quelli in cui i calici si riempono di dubbi e 
le fioriere dimenticate piangono dinanzi ai poeti.

Non ricordo quand'è che mi nacque dentro,
non ricordo come poté accadere di scivolare in una parola.