lunedì 27 gennaio 2014

(mi hanno detto che a volte ho una piega nel labbro)



Era freddo. Il respiro si condensava
incidendo nell'aria un vuoto a perdere.
Prese della carta carbone e ricalcò
nell'orizzonte i profili di cui gli occhi
(non sono capaci).

C'erano labbra aperte solo un poco.
Il dire scivolava in un sussurro.
La tramontana aveva fatto chiudere i giubbotti,
(ma non i sospiri).
Le labbra restarono ferme a far intendere la vita.

(mi hanno detto che a volte ho una piega nel labbro)
nello specchio non la trovo - intanto che mi racconto
.

Pareti a spalmarmi addosso la quiete di un libro.

Era ancora inverno. Pioveva su quell'onda che tralasciavo
(ti parlai di un connubio)...
non ci si scosta mai da una parola che s'aspetta.
Verrà la primavera - di certo
ma l'onda tralasciata non potrà dare una risposta.

Ho posto lo sguardo un po’ più in là.
So che c’è sempre un altrove dove posarsi.


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