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foto © federica sabbatini |
Stanze distorte nel tuo riflesso nascosto
e mi dimeno arrestando invece il respiro
(calci e pugni al gelo di quest’inverno)
divincolarsi dal groviglio non è facile
- e non voglio –
rotatorie, precedenze a destra,
io passo e vado incurante della desolazione
di questa strada, di questo febbraio, di quest’intreccio
(musiche assordanti e cantilene e arie incomprensibili)
- e non chiedo più –
che arrivi l’inaspettato a presentarmi Dio
né fili spinati e vetri piantati a difendere
ma mani a confondermi capelli e labbra
e salti nel rumore, nel silenzio e giorni […]
- non racconti -
ho saputo che anche gli angeli fanno l’amore
- ci hanno mentito per anni –
io non so se ancora accarezzi – il passato -
e avrei voluti che anche tu avessi conosciuto un rimpianto.
© federica sabbatini, 09 febbraio 2012
mi piace molto la rievocazione del passato legata a quesi versi isolati che interrompono la poesia e colpiscono il lettore
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