martedì 3 marzo 2015

È molto piccolo un punto.

È molto piccolo un punto. 
Ho già indossato il giubbetto, 
uscire d’inverno fredda la pelle. 
Accorderei volentieri questa sera 
se solo avessi studiato musica e 
invece uso queste mani 
per imbrogliare un senso. 
Tu capiresti. 

Non puoi disertare quella carezza. 
Il fianco esige una preghiera, 
un pellegrinaggio, un voto. 
Poggio il respiro nell’aria gelida di febbraio,
è un respiro che freme un inizio, un debutto, 
un esordio in questa frase, come se 
mai nulla mi avesse toccato, grido di me stessa, 

rendo grazie, ai brividi sulla pelle, mi basto. 
Insostituibile per me stessa, 
serro le labbra a imprigionare un sussulto.

© f.sabbatini




 ph © federica sabbatini



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