dal Blog "Il sasso nello stagno by Angela Greco"
su "Perdonate il Bianco e il Nero"
di Federica Sabbatini
di Federica Sabbatini
"Perdonate il Bianco e Nero" Onirica Edizioni |
L’intera gamma di colori compresa ogni sfumatura possibile
racchiusa negli estremi di un titolo; un filo nero a delimitare di donna un
profilo con lo sguardo remissivo appena tratteggiato soltanto sulla copertina
completamente bianca ed un sottotitolo “percorsi e poesie” ad indicarne la
strada. Questa l’introduzione grafica del libro di Federica Sabbatini,
Perdonate il Bianco e il Nero, Onirica Edizioni 2012, con l’aggiunta
sul retro-copertina di poche notizie biografiche. Perché l’essenziale è
racchiuso in poco meno di ottanta pagine dense di vissuto, scure di precisa
cognizione di causa ed esatte nel loro essere in bilico tra realtà e sogno.
“…e un giorno si ritrovò disarmata nell’osservare il suo
riflesso allo specchio”potrebbe definirsi l’incipit di questo connubio di
versi, prosa e prosa poetica atti a conoscersi e ancor più riconoscersi, che
Federica Sabbatini affida a se stessa in primis e poi al lettore, chiamato ad
una sorta di lettura \ scontro non semplice con i temi proposti e con l’ottica
in cui vengono esposti: siamo di fronte alla presa di coscienza e posizione di
una ragazza che ha deciso di evolvere ed essere e vedersi donna, perché tale si
sente indipendentemente dalla fisiologia certa ed accettata che la vede madre
nel contesto abitativo e familiare (tu sei me, \ l’ammontare delle parole, \
il mio rinvio, il mio contrasto più acceso. \ […] tu sei l’unico mio perdono –
si legge nella dedica a sua figlia). Un cammino seminato di insicurezze –
pronte a sbocciare in frutti maturi – e obblighi da elaborare e da cui
raccogliere se stessi (autrice elettori), veri e autentici; un procedere
difficoltoso del quale spesso si avverte come un senso di colpa,
quasi fosse un errore la volontà di crescere in maniera differente da quanto
gli altri vorrebbero (Cosa senti, cielo? \ anche tu soffri delle
dispersioni? \ l’intromettersi nel tuo intimo?); un avanzare anche nella
lettura a passo man mano più lento, misurato, perché da istintivo si è fatto
cosciente e voluto.
Un testo dettato e governato da Amore, che ricama nel
quotidiano dolore del non-essere-ancora e costantemente richiama a sé, dando la
grazia di una scrittura colma d’affetto cercato e donato senza misura, casa per
un Io desideroso d’accettazione e straripante di dolcezza non stucchevole, ma
tale da rendere una forza ancora maggiore ad una poesia e ad una prosa
preziose, leali e sincere. Come sincera è la voglia dell’Autrice di farsi
scoprire nella sua nuova età, con le sue difficoltà ancora in itinere e con la
sua grande forza di voler riuscire nella “situazione” più immutevole e
difficile per ciascuno: amare ed essere amata (Una volta mi bastavo, \ ora,
senza di te, sono una metà \ e questo mi fa paura e mi rasserena, \ contrasto
rassicurante e tormentoso, \ tu, radice benevola e infestante.) – [Angela
Greco]
.
di seguito i versi (così sulla pagina) che chiudono il
testo:
“E’ una notte alla quale hanno rubato i silenzi e gli
angeli.
Avrebbero voluto tappare e riempire questa bottiglia
con i respiri delle foglie mosse dal vento.
Avrebbero voluto dipingere il bagliore della luna,
sul tuo corpo,
(solo per regalarti un miraggio di luce),
ma vi hanno condannato a mille tempi di riverberi,
riflessi che si levano e dissolvono
come le visioni dei folli.
Saranno le attese a scolpire le vostre rughe.
Io non appartengo alla seta,
ma ad incanto e furore e grida.
Sono pazzia e follia
(nei mie spazi, ma anche fuori)
e molte come me
sanno che ridere può dar noia
(e allora rido).
Ho aperto tanto:
finestre, cieli e gambe
(e cuore, ma questo poco conta);
e ho mostrato ancora di più:
fegato, mani e seni
(e occhi, ma non sono stati notati9;
ho anche brindato oltre misura
per rendere grazie alla mia bocca
e quella di altri (ma forse non ho ancora finito).
…ma dove sono scappati tutti? E i miei tratti?
Resto in movimento, qui, a mangiarmi le unghie
osserverò e seguirò persone e venti e poi sarò di nuovo con
me.
Adesso, raccolgo un petalo e provo a incarcerarne il
profumo:
io non apparterrò mai alla seta.
***
Ringrazio Angela Greco per le parole che ha dedicato al mio
libro e per aver compreso l'intimità dei miei versi. Consiglio a tutti di visitare il suo blog, uno spazio colmo
di poesia ....
Sei una persona davvero bella ed una cara amica...ti ringrazio per l'accoglienza così affettuosa delle mie parole! Ho scritto di cuore sul tuo testo, perchè ho trovato \ ritrovato tanto anche di me e soprattutto in risposta ad un coraggio e ad una sincerità davvero rari.
RispondiEliminaComplimenti!
Angela Greco
Ho sempre faticato a mostrare ciò che scrivo. È una cosa che ho imparato a fare negli ultimi tempi anche grazie a chi, come te, si rispecchia nelle mie parole. Ciò che hai scritto nel tuo testo è una dolce descrizione di ciò che sono, la difficoltà di essere, nonostante tutto. Anche tu sei una persona davvero bella e sono felice di averti incontrato. Un abbraccio.
Eliminatutti viviamo la difficoltà di essere e sentire
Eliminaecco sentire...provare...sussultare per la vita che mai scolora ma sempre invita a dialogare forse anche con le parole
grazie
elina
... hai ragione Elina.
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