martedì 16 aprile 2013

Di Nicola Vacca su "Perdonate il Bianco e il Nero"

DI NICOLA VACCA SU "PERDONATE IL BIANCO E IL NERO"

La poesia è spogliarsi e non avere paura della propria nudità. Per questa scelta coraggiosa passa inevitabilmente il poetare autentico. Non è facile incontrare poeti che hanno deciso di prendere la strada della naturalezza e raccontare nei loro versi le vibrazioni emotive del loro modo di stare nel mondo.


Federica Sabbatini con Perdonate e il bianco e il nero (Onirica Edizioni) ci regala una poesia intensa che ha una profonda e riconoscibile radice emozionale. E se, come scriveva Ezra Pound, l'emozione è tutto, non possiamo arretrare di un millimetro davanti al meraviglioso alfabeto delle passioni che Federica cataloga con la voce del cuore nella sua poesia che tende liricamente e non solo a costruire per i nostri passi un cammino che suggerisce il percorso di infinite strada da seguire per non arrendersi all'inerzia che avanza.

Federica si definisce "soltanto una che si è ordinata d esistere". La sua poesia altro non è che un canto meraviglioso d'amore per questa nostra vita, una variabile impazzita al quale, nel bene e nel male, nel bianco e nel nero, apparteniamo. Ogni verso chiede conto all'urgenza delle cose e attraversa in punta di penna i pochi gesti rimasti che forse ci salveranno, anche se sulla strada gli ostacoli sembrano insuperabili. Alla fine e in maniera scomoda Federica non si nasconde mai dietro quello che scrive e partecipa alla vita con una nudità che non ha paura di mostrarsi.

La poesia per essere vera ha bisogno di una cosa soltanto : " la possibilità di non avere una base su cui indicare l'altezza / e dei nessi che non esistano, / una bussola che nasconda il nord e il sud / così da potermi affidare al respiro del vento"
Federica da sempre si scontra con la vita, unica arma la penna per essere l'inesprimibile che si fatica a tracciare perché lì è di casa l'essenziale invisibile agli occhi che partorisce il sogno e dà voce al cuore che non può smettere di parlare.

Nicola Vacca

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