venerdì 5 aprile 2013

il discendere di parole nell’intimo divaricato


federica sabbatini
foto f.sabbatini

a volte invento - in questo nostro intrecciare -
il discendere di parole nell’intimo divaricato.
frasi non pronunciate e pianto sul ventre
affondi e mi impugni - eppure quel canto tarda a venire -
solo voci a non azzardare il dischiudere di ieri
e incanti privi di lirica. continui ad annullarmi.

mi spieghi a riva come fossi mare

e consegni la mia mente al di là della presa
maree e sospiri escono a far sì che l’istante rimanga tale
e non si smarrisca nella menzogna dell’eterno.
dopo di che si ritorna a dissimulare la paura
e mi frammento pensando alla sorte di una goccia.
tu rifletti il mio andare come fossi specchio.



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